Jumbo-Visma, Wout van Aert ha le idee chiare: “Punto a Fiandre e Roubaix. La Sanremo la prima gara al top”
Wout van Aert è pronto ormai a tuffarsi nella stagione su strada. L’asso della Jumbo-Visma ha presentato ieri il proprio calendario primaverile che avrà il culmine tra fine marzo e inizio aprile, quando cercherà di essere al massimo per le classiche Monumento, dalla Milano-Sanremo alla Parigi-Roubaix, passando per il Giro delle Fiandre. Il belga cercherà di migliorare i risultati ottenuti nel 2021, che si sono “limitati” a una Gand-Wevelgem e un’Amstel Gold Race, cercando di arrivare al successo corse ancora più importanti di quelle vinte finora. In un’intervista a WielerFlits ha delineato più nel dettaglio le proprie intenzioni, a partire da quella di saltare la Strade Bianche.
“Negli ultimi anni ho sempre sentito di essere più in forma all’inizio della primavera che alla fine del periodo delle classiche – ha ammesso – abbiamo optato per una preparazione più lunga, senza il Mondiale di ciclocross. In questo modo, speriamo che la mia preparazione ne giovi. La Omloop Het Nieuwsblad e la Parigi-Nizza saranno le mie prime gare, ma le sfrutterò entrambe come gare di preparazione. Penso che potrei correre le Strade Bianche da solo quando voglio e competere per la vittoria. Non è una gara per affinare la condizione. La Milano-Sanremo è la prima gara in cui spero davvero di essere al top della forma”.
L’obiettivo è proprio quello di disperdere meno energie possibile: “La lezione del 2021 è che ad alcuni obiettivi chiave, la fame e la freschezza mentale erano un po’ calate o oltre il picco. Facendo qualcosa di più mirato, ora vogliamo assicurarci di provare quella super sensazione al momento giusto”. Spera quindi che queste scelte paghino soprattutto a Fiandre e Roubaix: “Punto a queste due Monumento. So che questa è un’affermazione su cui potrò essere giudicato duramente in seguito. Ma avere una visione e il coraggio di scegliere determinati obiettivi è qualcosa che appoggio pienamente. Spero che questo possa darmi quel qualcosa in più in quelle sfide”.
Non affronterà quindi la Parigi-Nizza per fare classifica, come successo l’anno scorso alla Tirreno-Adriatico: “Non credo che quella scelta sia stata un fallimento. Tuttavia, ci siamo anche resi conto che metà marzo non è il momento giusto della stagione per fare classifica“. Ci proverà più avanti, al Delfinato o al Benelux Tour: “È qualcosa che voglio assolutamente riprovare in un altro momento della stagione”.
Gli arrivi di Benoot, Laporte e van der Sande lo rendono ancora più ottimista: “Negli ultimi anni, con poche eccezioni, sono stato quasi sempre solo in finale. Con la qualità che abbiamo ora in casa, dovremo sicuramente arrivare nel finale con tre o quattro uomini. Questa differenza può avere un’enorme influenza sullo svolgimento della gara“. Il confronto con la dirigenza ha dato quindi i suoi frutti: “Sentivo anche che la nostra preparazione per le Classiche non era decisamente al livello di quella della squadra per il Tour de France. Questo è qualcosa che ora è stato affrontato. Dare importanza alle Classiche la porta a un livello superiore”.
L’avere un gruppo compatto per le classiche, al lavoro fin dall’inverno, dovrebbe diventare un punto di forza per la Jumbo-Visma: “Penso che alla mia età ci si renda conto meglio di quanto sia importante lavorare anche nel team come leader. Tutti non fanno del loro meglio soltanto perché c’è una gerarchia sulla carta. Devi cercare di convincere tutti a credere nel grande obiettivo che vinceremo quelle sfide importanti. Ciò significa che inizi a parlare con i compagni più spesso e presti più attenzione alle piccole cose. Cerchi di fare di più che concentrarti solo sul tuo obiettivo“.
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